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Superiore generali... in Piemonte

-La casa generalizia delle Figlie di Maria Ausiliatrice ha avuto diverse sedi.

L'Istituto nasce nel 1872 a Mornese

nel 1879 la sede delle superiore generali diventa Nizza Monferrato

nel 1929 si trasferisce a Torino

dal 1969 si trova a Roma...

Le superiore generali che hanno avuto la loro sede in Piemonte sono state:

sr Maria Domenica Mazzarello (1872-1881)

sr Caterina Daghero (1881 -1924)

sr Luisa Vaschetti (1924-1943)

sr Ermelinda Lucotti (1943- 1957)

sr Angela Vespa (1958-1968)

Maria Domenica Mazzarello

Maria Domenica Mazzarello

Confondatrice e prima superiora generale

1872-1881

Nasce il 9 maggio 1837 a Mornese in provincia di Alessandria in Italia. 
In famiglia fu formata a un profondo senso di Dio, a una laboriosità instancabile e a quello spiccato senso pratico e profondità di giudizio che manifestò in seguito anche come superiora. 
Quindicenne, si iscrisse all'Associazione delle Figlie di Maria Immacolata e si aprì all'apostolato delle ragazze del paese. La grave malattia di tifo contratta a 23 anni ebbe in lei una forte risonanza spirituale: l'esperienza della fragilità fisica, se da una parte rese più profondo il suo abbandono in Dio, dall'altra la spinse ad aprire un laboratorio di sartoria per insegnare alle ragazze il lavoro, la preghiera e l'amor di Dio. 
Grazie all'intensa partecipazione ai sacramenti e sotto la sapiente e illuminata guida di don Domenico Pestarino, fece grandi progressi nella vita spirituale. 

Maria Domenica Mazzarello

In occasione della venuta di Don Bosco a Mornese (8-10-1864) ebbe a dire: "Don Bosco è un Santo e io lo sento".

Nel 1872 don Bosco la scelse per dare inizio all'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. 
Come superiora si dimostrò abile formatrice e maestra di vita spirituale; aveva il carisma dell'allegria serena e rasserenante, irradiando gioia e coinvolgendo altre giovani nell'impegno di dedicarsi all'educazione della donna. 
L'Istituto andò sviluppandosi rapidamente. Alla sua morte lasciò alle sue Figlie una tradizione educativa tutta permeata di valori evangelici: la ricerca di Dio conosciuto attraverso una catechesi illuminata e un amore ardente, la responsabilità nel lavoro, la schiettezza e l'umiltà, l'austerità di vita e la gioiosa donazione di sè. 

Morì a Nizza Monferrato il 14 maggio 1881. 
La sua salma si venera nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino. 
La sua festa si celebra il 13 maggio.

Istituto "Figlie di Maria Ausiliatrice"

Caterina Daghero

Seconda superiora generale

1881-1924

Caterina Dagheo
Caterina Daghero

Madre Caterina Daghero nasce a Cumiana (Torino) il 7 maggio 1856, muore a Nizza Monferrato (Asti) il 26 febbraio 1924, dopo 43 anni di animazione e governo come Superiora generale dell'Istituto.
A 18 anni entra nell'Istituto FMA a Mornese dove, dopo un periodo di crisi vocazionale, l'8 dicembre 1874 è ammessa alla vestizione e il 28 agosto 1875 alla professione religiosa.
Dopo alcuni mesi trascorsi accanto a Madre Mazzarello, viene mandata a Torino come studente e vicaria. Nel 1877 consegue il diploma di maestra, poi torna a Torino come direttrice. Nell'aprile del 1880 è mandata ad aprire la casa di St. Cyr-sur-Mer in Francia e il 29 agosto 1880 viene eletta Vicaria Generale.
Alla morte di Madre Mazzarello le succede - a soli 25 anni - nel governo dell'Istituto. È un periodo storico segnato da processi di secolarizzazione e di iniziale industrializzazione.

Profondi cambiamenti toccano il mondo femminile che fornisce preziosa mano d'opera all'incipiente industrializzazione e che dà vita al movimento impegnato nella lotta per il riconoscimento dei diritti civili della donna.
In questo periodo la Chiesa mostra la vitalità della sua fede sia nel rinnovamento spirituale e liturgico, sia nel sorprendente potenziamento dell'attività sociale e missionaria. Si assiste alla grande svolta del "Cattolicesimo Sociale" e, anche come risposta alla crisi modernista, allo sforzo di rinnovamento nello stesso ambito ecclesiale.
L'Istituto vive un grande sforzo di organizzazione e di sviluppo determinato al suo interno dall'aumento dei membri e da una notevole crescita delle fondazioni: dall'Europa all'America, all'Asia e all'Africa. È viva la preoccupazione per la formazione religiosa e culturale delle suore, accanto alla presa di coscienza di una tradizione spirituale da conservare e tramandare.
L'apertura alle nuove esigenze della società, della Chiesa e della gioventù porta a nuove forme di apostolato: convitti per ragazze operaie, orfanotrofi e opere assistenziali per accogliere bambini scampati alla guerra, scuole di ogni ordine e grado per educare la gioventù che si prepara ad una nuova fase storica e culturale. L'Istituto, con Madre Daghero, celebra otto Capitoli Generali e si avvia gradualmente dal 1908 all'erezione delle prime dieci Ispettorie con relativa casa di formazione.
La consapevolezza della missione educativa, in stile preventivo, porta le superiore, soprattutto Madre Daghero, a non escludere forme di collaborazione con amministrazioni laiche di vario tipo, direttori anche protestanti di stabilimenti industriali, o associazioni femminili (ad es. L’unione fra le donne cattoliche d’Italia nel 1911) senza mai transigere sulla fedeltà al carisma dell’Istituto. L’associazione delle exallieve testimonia che le FMA riconoscono l’importanza della collaborazione delle donne laiche alla stessa missione educativa nel mondo.
Fedele alle direttive di Don Francesco Cerruti, consigliere scolastico generale della Congregazione Salesiana, e validamente coadiuvata da Madre Emilia Mosca e poi da Madre Marina Coppa, Madre Caterina Daghero avvia allo studio molte FMA. Alcune frequentano corsi universitari per poter insegnare o dirigere le prime Scuole Normali aperte dall'Istituto sia in Italia che in America Latina.

Nel suo consolidamento organizzativo, l'Istituto passa, nel 1907, dalla forma di "aggregazione" alla Società Salesiana all'autonomia giuridica. Il 7 settembre 1911 ottiene l'approvazione pontificia con relativo Decretum Laudis. Nello stesso anno si apre il processo diocesano per la causa di beatificazione di Madre Mazzarello, Confondatrice dell'Istituto.
Madre Caterina Daghero, dal 1882 al 1923, visita le case dell'Istituto in Italia, Francia, Belgio, Inghilterra, Spagna, Palestina, Africa, America, dove si ferma per circa due anni, fedele al suo stesso principio di animazione: "Bisogna vedere con i nostri occhi, toccare noi con mano".

cf Istituto FMA

Luisa Vaschetti

Terza superiora generale

1924-1943

Luisa Vaschetti

Luisa Vaschetti nasce ad Aglié Canavese (Torino) il 9 luglio 1858.
All'età di 11 anni perde la mamma e quindi diviene ben presto il perno effettivo della famiglia composta di sette fratelli e sorelle. Per quasi un decennio le circostanze le procurano una progressiva e intensa esperienza educativa e materna che la preparerà ad una maternità spirituale più vasta. A 24 anni (1883) è accolta tra le Postulanti all'Istituto delle FMA dallo stesso Don Bosco. Esprime subito il desiderio di partire missionaria e, dopo un breve periodo di studio della lingua spagnola sotto la guida di Don Costamagna, il 12 novembre 1883 parte per l’Argentina.
La sua vita si può articolare in tre ventenni: Il primo (1883-1903) lo trascorre in Argentina dove il 29 gennaio 1884 emette i primi voti religiosi. È maestra nelle classi elementari, poi Direttrice e Superiora della Visitatoria (1893-1900).

Luisa Vaschetti

Come Animatrice di comunità si afferma per la sua maternità non disgiunta da leale fermezza, quale vigile custode dello spirito genuino dell’Istituto e per l’impulso dato alle opere con parecchie importanti realizzazioni. Tra queste è da ricordare la fondazione del noviziato di Bernal espressione della sua saggia cura per la formazione delle candidate all’Istituto e la Scuola normale di Buenos Aires Almagro, che nel 1900 ottiene il riconoscimento statale, e i numerosi centri professionali per l’educazione delle ragazze più povere.
Suor Luisa è guidata da due maestri di spiritualità salesiana che imprimono alla sua personalità una complementare linea di governo: Don Giacomo Costamagna e Don Giuseppe Vespignani.
Per un altro ventennio (1903-1924) trascorso a Nizza Monferrato, suor Luisa è membro del Consiglio Generale. Il 4 maggio 1903 viene nominata Consigliera in sostituzione di Madre Elisa Roncallo. Nel Capitolo Generale VI è eletta Segretaria Generale, servizio che svolge fino al successivo Capitolo VII del 1913. Ha così modo di condividere da vicino l’animazione dell’Istituto accanto alla Superiora Generale e di accompagnarla nei suoi viaggi in Italia, Francia, Spagna, Belgio, Inghilterra, Tunisia.
Dal 1924 al 1943 è chiamata alla guida dell’Istituto come Superiora Generale dopo la morte di Madre Caterina Daghero, ed è nominata con Decreto pontificio. L’incarico le verrà poi confermato dal voto unanime delle capitolari nei CG del 1928 e del 1934.
Nel 1938 è colpita da una progressiva cecità e chiede di essere esonerata dal suo incarico. La Congregazione dei religiosi in data 11 ottobre 1938 stabilisce che lei resti nel suo ruolo per continuare “ad aiutare con il suo consiglio e con i tesori della sua esperienza chi d’ora innanzi agirà in sua vece”.
Viene infatti affiancata da Madre Linda Lucotti che la coadiuva fino alla morte avvenuta il 28 giugno 1943 a Nizza dove aveva trascorso gli ultimi quattro mesi.
Con le sue vedute ampie, chiare e sicure, Madre Luisa Vaschetti affronta con decisione alcune sfide che ritiene prioritarie per l'Istituto: la formazione delle suore, l'incremento delle vocazioni e il potenziamento dell’espansione missionaria dell’Istituto. “Profondamente e tenacemente salesiana”, come la caratterizza Don Pietro Ricaldone, orienta le suore a conformarsi fedelmente allo spirito di Don Bosco e di Madre Mazzarello rivestendo opportunamente la sua maternità di esigente fermezza.

Mediante la limpidezza e profondità del suo magistero spirituale stimola le suore a donarsi radicalmente a Gesù, a vivere di Lui per poterlo annunciare con efficacia. È sollecita nel favorire la crescita della carità nelle case dell’Istituto, convinta che solo in questo modo Don Bosco e madre Mazzarello sarebbero stati degnamente glorificati nella vita delle suore e delle comunità.
Nel periodo di governo di Madre Vaschetti vengono aperti in Italia sette noviziati, cinque in altre nazioni europee e otto in America. Grazie alla sapiente collaborazione di Don Rinaldi, si diede un forte incremento alle case di formazione e alla spiritualità educativa delle FMA.
Nel 1925 convocò il primo convegno per le maestre delle novizie.
Altro elemento che ritiene fondamentale per la fecondità dell'Istituto è quello missionario. Madre Vaschetti inizia infatti il suo governo nell'anno missionario salesiano (1925) a ricordo della prima spedizione. Si impegna a dare all’Istituto un forte slancio missionario, in un’epoca in cui il Pontificato di Pio XI spinge la Chiesa verso nuove frontiere di evangelizzazione.
La sua intensa esperienza vissuta in Argentina la porta a moltiplicare le spedizioni missionarie e ad accrescere i centri di missioni, nonostante la difficile situazione socio-politica del tempo. Desidera che anche le ragazze siano coinvolte in questo ideale, convinta che questo è mezzo di formazione alla solidarietà missionaria e “fermento di generose vocazioni”.

cf Istituto FMA

Ermelinda Lucotti

Ermelinda Lucotti

Quarta superiora generale

1943-1957

Linda Lucotti

La vita di Madre Ermelinda Lucotti si estende per un arco di tempo di circa 78 anni. Nasce a Mede Lomellina (Pavia) il 30 ottobre 1879 e muore a Torino il 27 novembre 1957.
Nel 1901 partecipando ad un corso di Esercizi spirituali a Nizza Monferrato ha modo di conoscere più da vicino l’Istituto fondato da S. Giovanni Bosco.
Il 7 agosto 1902, inizia la formazione a Nizza Monferrato dove emette la professione religiosa il 25 aprile 1905. Conosce molte consorelle che la storia dell’Istituto avrebbe in seguito considerato come le “reliquie” di Mornese.
Dopo aver ottenuto il diploma di maestra, intraprende il curriculum universitario che frequenta a Roma per cinque anni laureandosi in Lettere e in Pedagogia. Gli anni di studio costituiscono per lei un’occasione di forte arricchimento ecclesiale e una nuova apertura al mondo e alla storia. Questa esperienza lascia una chiara impronta nella sua vita.

A Roma conosce personalmente suor Teresa Valsé Pantellini, ora Venerabile.
Dopo una breve attività educativa in una colonia estiva in Liguria, suor Linda si ferma per un periodo come insegnante in noviziato. Poi è per tre anni a Roma in via Marghera come insegnante, assistente, vicaria e poi direttrice.
Nel 1915 è chiamata in Sicilia ad insegnare e poi a dirigere come preside la Scuola Normale di Alì Marina (Messina), dove è allora Direttrice suor Laura Meozzi, ora Venerabile. Vive il difficile periodo delle ispezioni ministeriali in vista del pareggiamento della scuola che è ottenuto dal Ministero della Pubblica istruzione nel 1916. Per tre anni è anche direttrice della comunità.
Partecipa come delegata al Capitolo Generale VIII (1922) ed è eletta come segretaria del Capitolo. Subito dopo è nominata Ispettrice delle case della Sicilia che guida fino al 1928.
Alla morte di Madre Marina Coppa (5 aprile 1928), suor Linda è chiamata a sostituirla in qualità di Consigliera Generale per gli studi. Vi si dedica con la sua tipica serietà e diligenza. Dà impulso agli studi, cura la formazione delle educatrici e delle missionarie ed è sollecita per la preparazione accademica delle insegnanti.
Dal X CG (1934) inizia per Madre Linda un periodo particolarmente delicato ed eccezionale che si protrae per circa un decennio. È dapprima collaboratrice diretta dell’anziana Vicaria Generale, Madre Enrichetta Sorbone, che da quasi 50 anni svolge quel ruolo. Nel 1938, per le gravi condizioni di salute della Superiora Generale, Madre Luisa Vaschetti, ormai cieca, con Rescritto della Congregazione dei Religiosi, in data 11 ottobre 1938, è nominata Vicaria Generale “con tutti i poteri inerenti alla carica di Superiora Generale secondo le Costituzioni”.
Dopo la morte di Madre Luisa Vaschetti (1943), Madre Linda avrebbe voluto lasciare ad altre il governo dell’Istituto, ma il 7 agosto 1943 la S. Sede la conferma nell’incarico fino al prossimo CG. Sono anni difficili perché segnati dalla drammaticità della guerra, che impedisce le comunicazioni, da morti e distruzioni di case e dal cambiamento di attività nelle varie case. Madre Linda, benché di temperamento schivo e apparentemente timido, dà prova di avere doti di governo non comuni.
Viene eletta e rieletta Superiora Generale nel CG del 1947 e nel successivo del 1953 a pieni voti.
Le suore la sentono guida e madre. Vuole conoscere di persona l’Istituto nelle sue varie realtà nazionali e intraprende lunghi ed estenuanti viaggi in Italia, Europa, America Latina.
Il decennio 1947-1957 è un periodo segnato dalla ricostruzione e dal rilancio dello opere, oltre che dall’inizio di nuove attività educative e missionarie.
La formazione pedagogica, catechistica e professionale diviene sempre più necessaria e madre Linda si preoccupa che vada di pari passo con l’approfondimento dell’identità vocazionale.
L’Istituto, grazie a lei si apre in quegli anni a nuove frontiere educative: nel 1952 viene creato il periodico Da mihi animas, nel 1954 la Rivista Primavera e in quell’anno inaugurato a Torino l’Istituto superiore di pedagogia e scienze religiose e dell’annessa Scuola di servizio sociale per la formazione accademica delle giovani suore provenienti dalle varie nazioni.
Madre Linda vive in atteggiamento di servizio e di instancabile dono di sé anche negli ultimi mesi di vita, quando è colpita da un'anemia che si manifesta subito irreversibile.
"Poche persone forse meritano come lei il dolcissimo titolo di madre" "una Madre buona e intelligente", che riusciva a comunicare in modo semplice e profondo con le persone e a consolidare l'unità dell'Istituto con la sua ricchezza umana e spirituale.
Madre Linda ha la fortuna di assimilare lo spirito salesiano attingendolo ancora alle origini. La sua linea di animazione e di governo è quella dell'incontro personale con le suore, del rendersi conto direttamente del funzionamento delle case, delle scuole, delle opere assistenziali. È suo programma visitare le case che da più anni non avevano visto il passaggio di una superiora. Si trova, in quegli anni, di fronte alla necessità di proseguire l'opera di consolidamento dell'Istituto con una particolare cura nel far assimilare lo spirito dei Fondatori soprattutto alle giovani suore. L'ora storica richiedeva una formazione sempre più approfondita e prolungata. Era dunque necessario preparare il personale avviandolo agli studi e dedicando alla formazione le migliori energie e il tempo necessario.
Appartiene pure alla sua tipica linea di animazione l’attenzione e il richiamo alla Confondatrice.
Soprattutto durante l’anno della canonizzazione, raccomanda di conoscere, amare e imitare madre Mazzarello. Ha l’impressione che la si “lasci un po’ in disparte” e fa di tutto per risvegliare nelle suore l’interesse per la santa.
Nelle sue circolari, specchio trasparente di una linea d’azione e di precise scelte carismatiche, si coglie la saggia prudenza di madre Linda e insieme la capacità di guida formativa: sa discernere i “segni dei tempi”, interpretarli nell'ottica evangelica e cercare le soluzioni più adeguate senza toni di superiorità. Si rivolge a persone che considera innanzitutto figlie e sorelle e con loro condivide i grandi ideali della vita salesiana.

Istituto FMA

Angela Vespa

Quinta superiora generale

1958-1968

Angela Vespa

Madre Angela Vespa nasce il 1° ottobre 1887 ad Agliano d'Asti.
Frequenta la scuola complementare e normale come educanda nella casa delle FMA di Nizza Monferrato. Entra nell'Istituto nel 1906 ed è ammessa alla professione religiosa il 6 settembre 1909. Dopo il conseguimento del Diploma Magistrale (16 agosto 1910), è inviata a Roma a frequentare l'Università. Si laurea in Lettere (30 gennaio 1915) e in pedagogia (30 luglio 1915).
Inizia l’attività educativa ad Alì Terme (Messina) e la continua per circa un decennio a Vallecrosia come insegnante, vicaria e poi direttrice. Dal 1927 al 1933 è Direttrice della grande e complessa comunità di Nizza Monferrato; dal 1933 al 1936 in quella di Torino Casa “Madre Mazzarello”. Poi, per poco più di un anno è Ispettrice a Torino nell’Ispettoria Centrale.

Angela Vespa

Il 9 novembre 1938 è nominata Consigliera Generale preposta agli studi, in sostituzione di Madre Linda Lucotti. Esercita questo ruolo per quasi vent’anni operando su vari fronti: il riconoscimento giuridico delle scuole, l’incremento delle istituzioni educative, la qualificazione del personale, ma soprattutto un’appassionata animazione educativa delle scuole. Sul piano istituzionale godono la sua predilezione le opere di carattere popolare.
Ha una cura particolare per le neo-professe per le quali stende nel 1940 un Regolamento apposito che esprime la sua lungimiranza di vedute e l'orientamento formativo che fin da allora intende imprimere a tutto l'Istituto.
Nel drammatico periodo della seconda guerra mondiale, promuove e incoraggia forme di intervento educativo per le “ragazze della strada”. La sua acuta intelligenza, la sua saggia capacità nel cogliere i segni dei tempi e la sua stessa preparazione culturale la rendono capace di audaci realizzazioni. Negli anni '50, sempre sollecita della formazione delle suore, a Torino porta a piena realizzazione, con Madre Linda Lucotti, l'apertura e il funzionamento dell’Istituto Internazionale di Pedagogia e Scienze Religiose con l'annessa Scuola di servizio sociale.
Anche la Rivista Primavera per le adolescenti, proposta dalle Capitolari nel 1947, è da lei personalmente sostenuta e diretta fino al 1955. Ne segue puntualmente la redazione e ne esplicita i criteri di edizione, in fedeltà al carisma di Don Bosco e di Madre Mazzarello.
Nel 1955 è eletta Vicaria Generale in sostituzione di Madre Elvira Rizzi. Alla morte di Madre Linda (1957) viene anticipato di un anno il CG XIII che la elegge Superiora Generale dell'Istituto. Esercita il servizio di autorità e di animazione dal 15 settembre 1958 al 18 gennaio 1969. I suoi doni di fede convinta, di prudenza, di materna carità e di sapienza educativa vengono ancora di più potenziati e irradiati a tutte le comunità delle FMA.
Nonostante la sua delicata salute, vive un decennio di governo dando prova di saggezza, apertura di mente e di cuore tanto da permettere all'Istituto di mettere solide fondamenta per il futuro.

Durante il XV CG speciale (1969), ormai gravemente indebolita nella salute, presenta le dimissioni affermando che l'Istituto reclama "forze fresche e dinamiche", e poi conclude il suo pellegrinaggio terreno nell'Istituto pedagogico "S. Cuore" di Torino, da lei tanto amato e sostenuto dal punto di vista culturale e formativo. Muore l'8 luglio 1969.
A differenza di Madre Daghero e di Madre Linda, Madre Angela Vespa non intraprende lunghi viaggi.

Si reca in pochi paesi europei e preferisce guidare l'Istituto dal Centro, attraverso la saggezza delle sue direttive e la promozione di convegni e congressi internazionali. Resta celebre nel 1963 il Convegno Catechistico Internazionale che dà un forte impulso catechistico a tutte le comunità. Nel 1965 istituisce il Centro Catechistico Internazionale e promuove corsi di formazione per le catechiste laiche. L'Istituto è stimolato da lei a potenziare in tutti i modi la competenza professionale sia per le suore che per le ragazze, in un'epoca caratterizzata dalla specializzazione e da una nuova e massiccia presenza della donna nel mondo del lavoro. La strategia da lei seguita si basa anzitutto sulla formazione delle persone, una formazione che abiliti a cogliere nel pluralismo culturale le istanze di evangelizzazione, attivi adeguate risorse e fornisca efficaci strumenti per l’azione educativa.

Madre Angela considera la scuola uno dei più importanti luoghi salesiani di investimento educativo-culturale. Per questo ella segue direttamente un'attività didattica-editoriale chiamata "S.A.S." (Scuola Attiva Salesiana), sorta a Torino nel 1959. Con questa iniziativa un gruppo interdisciplinare di insegnanti FMA (laureate e maestre) si assume l'impegno di realizzare testi scolastici rispondenti alle esigenze metodologico-didattiche della scuola elementare.
Madre Angela promuove, oltre al consolidarsi di opere importanti per l'Istituto, anche il sorgere di opere nuove, tra le quali occupano un posto particolare le scuole professionali aziendali per la formazione professionale delle ragazze, l'assunzione dell'assistenza alle operaie della fabbrica di trasformazioni tessili di Moncalvo (Torino) e la costruzione a Rivalta del Centro sportivo giovanile "Laura Vicuña". Ha una particolare attenzione educativa per lo sport, di cui non ignora le possibili ambiguità.
Si deve anche a lei l'apertura delle FMA agli Strumenti della comunicazione sociale (SCS) con una tipica connotazione catechistico-educativa. Nel 1964-'65 sorge all'interno del Centro Catechistico Internazionale la sezione per gli SCS che ha come finalità specifica la preparazione di FMA specializzate in questo ambito.
Caratteristiche della sua personalità e del suo stile di animazione sono la creatività e la saggezza formativa. Per questo sa affrontare coraggiosamente i problemi dell'aggiornamento posti dal Concilio Vaticano II, puntando decisamente sulla formazione delle suore in quanto educatrici e catechiste salesiane, secondo il metodo di don Bosco e gli insegnamenti della Confondatrice. Esprime un particolare amore per S. Maria D. Mazzarello ed è fedele nel custodirne gli esempi e farne norma di vita per sé e per gli altri.
Madre Angela può ben dire sul letto di morte a suggello e sintesi della sua vita operosa: “Sono vissuta sempre di fede, ma non sono mai stata con le mani in mano”.

Istituto FMA

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