Suor Paola Cuccioli, la detective che cerca le prove di santità di religiosi e laici
di redazione Blitz Pubblicato il 4 agosto 2017 6:00
NIZZA MONFERRATO (ASTI) – A Nizza Monferrato, all’istituto Nostra Signora delle Grazie, una suore diventa detective per cercare le prove di santità di religiose e laici negli archivi piemontesi. La suora, racconta Riccardo Coletti su La Stampa, si chiama Paola Cuccioli, ha 49 anni ed è figlia di Maria Ausiliatrice e custode dell’archivio storico del suo ordine.
“È iniziato tutto 4 anni fa – ha raccontato alla Stampa -. Qui a Nizza, casa madre in cui ha vissuto i suoi ultimi anni madre Maria Mazzarello, è stato trasferito l’archivio storico delle nove ispettorie (province religiose, ndr) piemontesi. Sono 110 metri lineari di armadi zeppi di faldoni, 2200 spartiti musicali originali, 600 testi teatrali, 1100 cassette o vinili. E poi abiti, immagini, filmini, materiale didattico, il primo computer appartenuto a delle suore”.
In tutto questo materiale suor Paola cerca le prove della santità di religiose e laici. Come Antonietta Böhm, consorella tedesca:
“Partì come missionaria nel ’34 – ricorda suor Paola -, prima però era stata qui a Nizza per essere formata. In Sud America, più precisamente in Messico, è stata insignita del titolo di Serva di Dio e io, passando in rassegna le cassette audio dell’archivio, ho trovato una testimonianza della sua santità”. La voce registrata è quella della madre generale Marinella Castagno, “che racconta alla novizie di Nizza le opere di questa nostra consorella riportando testimonianze di guarigioni miracolose. In un passaggio parla anche di una grazia che ha salvato un morente”.
Adesso suor Antonietta, morta nel 2008 a 101 anni, è stata nominata Serva di Dio, primo passo per la santità.
Ma le prove raccolte da suor Paola riguardano anche laici, come i coniugi Gheddo, vercellesi:
“Lei morì giovanissima di polmonite, lui da ufficiale in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale. Abbiamo documenti che parlano della loro propensione ad aiutare i poveri e della capacità di vivere la religione da laici”.
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